THE FUTURE OF MANAGEMENT

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Formazione manageriale: quanto conta per la carriera e quanto si guadagna

formazione manageriale
17 Nov 2020

Innovazione tecnologica ed innovazione organizzativa nell’attuale contesto socio-economico si intrecciano e hanno un forte impatto sulle aziende che, per restare competitive sul mercato, necessitano di persone in ruoli chiave con una formazione manageriale adatta a gestire il cambiamento e, meglio ancora, a sfruttarlo a vantaggio dell’intera organizzazione. 

Come fare carriera in ruoli manageriali   

Trasformazioni continue e profonde sono in atto su due fronti, quello interno e quello esterno, e le aziende per affrontarle e non subirle devono poter contare su management con competenze che vanno ben oltre quelle richieste in tempi in cui la velocità dei cambiamenti era più moderata. 

All’interno delle organizzazioni cominciano a farsi largo le nuove generazioni con capacità ed esigenze molto diverse da quelle passate, che ricoprono invece ruoli manageriali e di leadership e sono chiamati a gestire questa commistione valorizzando la diversità delle persone senza farne motivo di contrasto. 

Se il mercato del lavoro cambia, altrettanto fa il settore di riferimento delle singole aziende: la digital transformation e la necessità di accontentare clienti sempre più esigenti portano spesso ad una revisione dei modelli di business e ad una riorganizzazione dei processi per acquisire quella flessibilità e quella resilienza necessarie ad affrontare le sfide in arrivo. 

Con questi presupposti è chiaro che per fare carriera è necessario avere una formazione manageriale che renda la persona in grado di guidare l’azienda verso il futuro potendo contare su competenze sia organizzative – per progettare o riprogettare strutture e processi interni – sia manageriali e di leadership – per contribuire alla crescita e allo sviluppo della propria area in modo autonomo e responsabile. 

I quattro pilastri della formazione manageriale 

Sono quattro le competenze che un’azienda al passo con i tempi cerca in un manager per garantirsi il successo: la capacità di progettazione organizzativa, quella di gestione del cambiamento, le competenze manageriali e quelle di leadership. 

Di fronte al processo di innovazione in atto è essenziale dimostrarsi in grado di progettare (o riprogettare) l’azienda o la propria area di competenza con nuove logiche e principi allineandosi ai nuovi modelli di business e non subendo in modo passivo la digital transformation. Questo richiede la conoscenza dei principi che stanno alla base della progettazione organizzativa ma anche delle direzioni emergenti nel disegno organizzativo delle aziende. 

Una formazione manageriale completa non può non comprendere tutte le competenze necessarie per gestire il cambiamento, ovvero la comprensione delle dinamiche da esso innescate, i diversi approcci con cui affrontarlo e la rara ma essenziale capacità di saperlo comunicare al proprio team facendolo sentire parte e non vittima della trasformazione. 

A queste due competenze più organizzative vanno affiancate quelle di leadership e di management. Per le prime è necessario prendere atto che la figura del leader oggi è cambiata e viene richiesta una sempre maggiore capacità di guida e motivazione delle persone, oltre che di sviluppo dei team. Quanto al management, si tratta di imparare a prendere decisioni in contesti complessi mostrando una forte capacità di negoziazione e gestione dei conflitti ma allo stesso tempo anche di comunicazione e coinvolgimento delle persone. 

Quanto guadagnano i manager di oggi 

Una figura come quella descritta è più che mai strategica oggi per le aziende che sono disposte da un lato a puntare sulla sua formazione manageriale compiendo così un investimento per il proprio futuro, dall’altro a concedere stipendi notevoli se ne trovano una adatta sul mercato. Secondo l’indagine annuale sul mercato del lavoro condotta da Hays (Salary Guide 2019), le buste paga dei manager possono arrivare fino a 150mila euro lordi l’anno, con picchi nel settore Life Sciences e nel comparto medico e con cifre più modeste nei reparti Sales & Marketing (100mila euro).  Anche le figure più junior sono ben incoraggiate, soprattutto nel settore Automotive, con stipendi fino a 35mila euro l’anno, meno in ambito Servizi dove si fermano a 28mila euro. 

Maturando esperienza e investendo su una formazione manageriale continua però, si può sempre mirare ad entrare nella classifica dei top manager italiani stilata ogni anno da Centro Studi Mediobanca. In questa ricerca oltre ai nomi dei CEO più remunerati si legge un dato che conferma la centralità dei manager in azienda. Per un amministratore delegato nel 2019 lo stipendio medio è stato di 849.300 euro lordi, una cifra pari a 14,4 volte il costo medio del lavoro delle imprese quotate anche se, nei casi limite, la sua busta paga può essere fino a 114 volte più pesante rispetto a quella di un suo dipendente.