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Supply chain manager: le competenze più ricercate nell’industria

supply chain manager
08 Set 2020

In un contesto in cui la competizione è diventata globale, il mercato è influenzato da fenomeni imprevedibili e le richieste dei clienti sono sempre più sfidanti, quella del supply chain manager diventa una figura chiave perché da essa dipendono sia il livello di innovazione aziendale sia il miglioramento delle modalità di gestione dei processi interni e dei rapporti con i fornitori e con la rete distributiva. Per emergere nell’industria un gestore della logistica deve quindi rivelarsi ben più di un controllore dimostrando competenze specifiche sia operative, nella supervisione delle scorte o nella rimozione degli sprechi, sia più strategiche, ad esempio nella progettazione delle reti distributive o nella cura del portafoglio acquisti. 

Cosa fa il supply chain manager 

Essere responsabili del funzionamento della catena logistica significa occuparsi della pianificazione, del controllo e dell’ottimizzazione di tutte le attività necessarie per preparare una catena di produzione che sia funzionante. Dall’approvvigionamento delle materie prime al loro stoccaggio e trasporto fino alla spedizione dei prodotti finiti, passando per il rapporto con i fornitori e la gestione delle giacenze e degli spostamenti della merce. L’obiettivo del supply chain manager è principalmente quello di migliorare la catena di produzione rendendola maggiormente economica ed efficiente, ma non solo. Oggi che il suo ruolo è più che mai strategico, gli si chiede anche di fornire nuove soluzioni all’azienda che garantiscano la massima efficacia nel miglioramento delle prestazioni e una maggiore penetrazione nel mercato di riferimento. Questo può significare ricollocare alcuni dipendenti per ottimizzare la supply chain, tracciare automaticamente le varie materie prime che servono all’azienda per giungere al prodotto finale, ma anche sfruttare al meglio le opportunità dell’Industry 4.0 e del Service 4.0, guidando gli investimenti in tale direzione. 

Pianificare i processi, gestire le risorse 

Tra le competenze che questa figura deve avere sono imprescindibili quelle tecniche specifiche che gli permettono di assicurare l’efficienza di tutti i passaggi dei processi logistici e produttivi. Questo lo rende in grado in tutte le varie fasi di confrontarsi con gli operatori dei reparti e con i responsabili delle altre business unit per raccogliere feedback e sviluppare dei progetti di ottimizzazione per ciascuna filiera, avvalendosi anche dei principali software gestionali per riconoscere, affrontare e risolvere criticità.   

La capacità di ascolto e le abilità negoziali sono un must per il supply chain manager come anche la leadership e la capacità di accogliere o prevedere i cambiamenti. Tali competenze gli consentono di gestire tutti i collaboratori in modo da permettere all’azienda di esprimere il suo massimo potenziale. Come? Da un lato istruendo e organizzando le risorse umane perché svolgano al meglio il proprio lavoro, dall’altro rendendo i processi operativi adattabili a eventi imprevisti ed emergenze. Spesso ciò comporta la creazione di team in cui gli specialisti non hanno per forza ruoli fissi ma mettono a disposizione le proprie competenze in modo flessibile e complementare. 

Favorire l’evoluzione digitale del reparto 

Nell’apprendere come gestire i cambiamenti, non si può ignorare quello che ha maggiormente impattato in tempi recenti sulle modalità di gestione della logistica e sulle attività di magazzino: la digital transformation. Grazie alle piattaforme analitiche è avvenuto un processo di dematerializzazione dei processi di data entry e di reportistica, la pianificazione del budget ora si appoggia a nuovi strumenti di analisi e previsione e le nuove tecnologie hanno migliorato anche le scelte di utilizzo degli spazi e l’ottimizzazione del ciclo di movimentazione delle merci. È del supply chain manager il compito di guidare questa evoluzione digitale della produzione e della logistica dimostrando una piena conoscenza degli strumenti innovativi e allo stesso tempo garantendo la completa interoperabilità con tutte le altre divisioni aziendali. 

Affianco alle competenze nel campo informatico, che fanno la differenza in un contesto in cui la raccolta e l’analisi dei dati sono attività strategiche per la gestione del business e per l’ottimizzazione dei risultati, emergono anche quelle tecnologiche. Chi ricopre il ruolo di gestore della logistica, per garantire il controllo e l’efficientamento di tutte le fasi della filiera, deve mostrare la capacità di adattarsi a nuove tecnologie in tempi brevi, aprendosi anche all’uso di strumenti di Advanced Analytics e Artificial Intelligence per prendere decisioni. 

Il vero e proprio salto di qualità che oggi un supply chain manager può compiere per essere competitivo nell’industria è però quello legato alle innovazioni più dirompenti degli ultimi decenni: l’Industry 4.0 e il Service 4.0, e dal punto di vista dell’organizzazione e gestione dei processi, l’approccio Lean Six Sigma, efficace nel migliorare la qualità e il servizio e al contempo ridurre drasticamente i costi.